Nota alla dichiarazione sulla contraccezione della Conferenza Episcopale Filippina

Riportiamo la dichiarazione della Conferenza Episcopale Filippina circa la contraccezione e il virus Zika (testo originale a questo link: “Truth with Love and Mercy” http://cbcpwebsite.com/Messages/zika.html) e la repentina Nota di Human Life International sull’argomento.

 

Dichiarazione della Conferenza Episcopale Filippina (traduzione nostra)

La verità con amore e misericordia

Papa Francesco ha dato una conferenza stampa durante il viaggio di ritorno a Roma dallo storico viaggio a Cuba e in Messico. Era al corrente del virus Zika e della possibilità che le donne in gravidanza affette da questa malattia sarebbero ricorse all’aborto.

Il Santo Padre è stato molto chiaro, condannando senza compromessi il male dell’aborto. E noi, vostri Vescovi, ribadiamo l’insegnamento della Chiesa: Non importa che il bambino nel grembo materno possa essere afflitto da qualche infermità o deformità, non può mai esistere una ragione moralmente lecita che porti alla fine deliberata della vita umana. Non sta mai a noi giudicare chi deve vivere o morire!

Il Papa ha poi fatto intendere che il male della contraccezione non è dello stesso ordine di grandezza del male dell’aborto. Chiaramente, questo suona moralmente ragionevole. Rubare un paio di pesos (un male) non può essere comparato ad un saccheggio (un male maggiore).  Il Papa non ha in alcun modo cambiato l’insegnamento della Chiesa sull’inaccettabilità dei mezzi artificiali di contraccezione.

Egli ha, tuttavia, richiamato l’attenzione su due importanti precetti morali: in primo luogo, ci possono essere circostanze che invitano ad una rivalutazione del giudizio sui mezzi artificiali di contraccezione; in secondo luogo, le sollecitazioni della coscienza dovrebbero sempre essere ascoltate, dopo che sia stato fatto ogni sforzo per formare  adeguatamente la coscienza stessa.

Queste posizioni non sono in alcun modo nuove. Hanno sempre fatto parte della teologia morale cattolica e appartengono al tesoro del patrimonio della Chiesa riguardo l’etica dell’assistenza sanitaria.

Ancora una volta, il Papa ha mostrato la sua sensibilità verso situazioni umane complesse, permettendo che il mondo veda il volto misericordioso della Chiesa – il sacramento del Signore Misericordioso – restando il garante fedele del messaggio Evangelico.
Dalla Conferenza episcopale delle Filippine, 20 febbraio 2016

Nota di Human Life International

Human Life International è estremamente riconoscente per la possibilità di poter ribadire l’insegnamento immutabile della Chiesa sulla contraccezione, nel massimo rispetto per tutti i fedeli pastori della Chiesa cattolica.

Come hanno recentemente affermato i Vescovi brasiliani, nell’affrontare la minaccia rappresentata dal virus Zika l’attuale insegnamento della Chiesa in materia di coppie che utilizzano la contraccezione è inequivocabile: l’uso di metodi contraccettivi da parte di coppie sposate per prevenire la gravidanza è sempre moralmente illecito.

“Senonché, non vi può esser ragione alcuna, sia pur gravissima, che valga a rendere conforme a natura ed onesto ciò che è intrinsecamente contro natura. E poiché l’atto del coniugio è, di sua propria natura, diretto alla generazione della prole, coloro che nell’usarne lo rendono studiosamente incapace di questo effetto, operano contro natura, e compiono un’azione turpe e intrinsecamente disonesta” (Pio XI, Casti Connubii).

“In conformità con questi principi fondamentali della visione umana e cristiana sul matrimonio, dobbiamo ancora una volta dichiarare che è assolutamente da escludere, come via lecita per la regolazione delle nascite, l’interruzione diretta del processo generativo già iniziato, e soprattutto l’aborto diretto, anche se procurato per ragioni terapeutiche. È parimenti da condannare, come il Magistero della Chiesa ha più volte dichiarato, la sterilizzazione diretta, sia perpetua che temporanea, tanto dell’uomo che della donna. È altresì esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione. Né, a giustificazione degli atti coniugali resi intenzionalmente infecondi, si possono invocare, come valide ragioni: che bisogna scegliere quel male che sembri meno grave o il fatto che tali atti costituirebbero un tutto con gli atti fecondi che furono posti o poi seguiranno, e quindi ne condividerebbero l’unica e identica bontà morale. In verità, se è lecito, talvolta, tollerare un minor male morale al fine di evitare un male maggiore o di promuovere un bene più grande, non è lecito, neppure per ragioni gravissime, fare il male, affinché ne venga il bene, cioè fare oggetto di un atto positivo di volontà ciò che è intrinsecamente disordine e quindi indegno della persona umana, anche se nell’intento di salvaguardare o promuovere beni individuali, familiari o sociali. È quindi errore pensare che un atto coniugale, reso volutamente infecondo, e perciò intrinsecamente non onesto, possa essere coonestato dall’insieme di una vita coniugale feconda.” (Paolo VI, Humanae Vitae, 14).

Alla luce di questi insegnamenti dottrinali, è difficile capire il riferimento all’uso della contraccezione come “male minore” rispetto all’aborto. Anche se questo fosse il caso, ciò sarebbe moralmente irrilevante, dal momento che gli stessi insegnamenti che affrontano tale problema ribadiscono che il male non può mai essere scelto, neanche se da esso potesse derivare un bene. Queste verità dottrinali non possono essere modificate da una dichiarazione fatta in un comunicato stampa o durante un’intervista.

La dottrina della Chiesa permette chiaramente alle coppie sposate, le cui coscienze siano formate nella verità, di utilizzare metodi naturali, vale a dire la conoscenza dei periodi fertili e l’astinenza periodica, per rinviare la gravidanza a causa di gravi motivi (Casti Connubii, 53; Humanae Vitae, 14).

Ad ogni modo, come la Missione della Santa Sede presso le Nazioni Unite e i Vescovi del Brasile hanno recentemente sostenuto, non esiste attualmente nessuna prova scientifica che convalidi le dichiarazioni più comuni e sensazionali sul virus Zika. La paura che circonda la diffusione del virus Zika viene strumentalizzata per ottenere l’ammorbidimento delle leggi sull’aborto e per la promozione della contraccezione da parte di chi si mobilita sempre in favore di questi mali.

Ci auguriamo che i Vescovi dell’America Latina siano supportati nella loro amorevole e veritiera difesa dell’insegnamento della Chiesa in mezzo alla pressione politica che vorrebbe la totale accettazione della contraccezione come falsa risposta al panico suscitato dal virus Zika.

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