La “pillola dei 5 giorni dopo” è davvero solo un “contraccettivo d’emergenza”?

Di Serenella Verduchi

Il 10 ottobre 2020, l’AIFA ha rimosso l’obbligo della prescrizione medica per la vendita della “pillola dei 5 giorni dopo” anche per le ragazze minorenni. Così, con la delibera “Modifica del regime di fornitura del medicinale per uso umano  «Ellaone (ulipristal)»”, la suddetta pillola, può essere acquistata come se fosse un semplice farmaco da banco. La Ellaone® – questo il suo nome commerciale – infatti, viene classificata come “contraccettivo d’emergenza”.

Ma cosa s’intende, esattamente, per contraccezione? Leggiamo la sua definizione: “Con il termine contraccezione si indica l’insieme delle procedure che vengono utilizzate allo scopo di controllare ed impedire, prevalentemente in modo temporaneo, l’incontro tra la cellula uovo e lo spermatozoo, ossia il concepimento”.[1]

Eppure, il farmaco base di questa pillola, l’ulipristal, risulta essere efficace nelle 120 ore dal rapporto ritenuto fecondante. Ben 120 ore. Un effetto talmente duraturo che “potrebbe però anche impedire l’impianto in utero di un ovulo già fecondato”[2] e quindi avere un effetto abortivo.

Filippo Maria Boscia, presidente dell’Associazione Medici Cattolici, commenta così la decisione: «È assolutamente scandaloso che in nome di una assoluta autodeterminazione vengano così facilmente offerti “a domanda” veleni e antidoti per annullare sul nascere gravidanze indesiderate o inattese! in una società sempre più mercantile l’estrema banalizzazione dell’aborto nascosto è servita! giovani donne depersonalizzate diventano semplici contenitori da riempire e da svuotare»[3].

Le pillole in commercio

Per fare un po’ di chiarezza sugli effetti delle cosiddette pillole contraccettive, bisogna sapere che, oltre alla “pillola dei 5 giorni dopo” esiste anche la più conosciuta “pillola del giorno dopo”[4]. Anche in questo caso parliamo di un farmaco che può avere un effetto abortivo. È a base di levonorgestrel, che è efficace nelle 72 ore dal rapporto. Agisce “alterando la mucosa uterina e rendendola inospitale ad accogliere l’embrione eventualmente concepito”[5]. Dunque, il suo effetto d’impedire l’insediamento del concepito nell’utero, causandone la morte, non è propriamente un effetto esclusivamente contraccettivo…

Un’altra pillola, in questo caso espressamente considerata abortiva (si parla di aborto farmacologico) è la RU486. A base di mifepristone, provoca la morte dell’embrione impedendone lo sviluppo.

Per capire meglio la linea di confine tra aborto e contraccezione occorre fare il punto, con dati scientifici, sul momento in cui inizia la vita umana.

Quando comincia la vita?

Se si analizzano, a livello biologico, le tappe del processo di fecondazione, si può osservare che nel momento in cui avviene l’interazione e l’unione della cellula maschile con quella femminile, inizia una serie di eventi a livello molecolare, che costituiscono lo sviluppo di un nuovo organismo umano.[6]Il suo sviluppo sarà unitario e progressivo, autonomo e ininterrotto: dalla formazione dello zigote si assiste ad un costante e graduale sviluppo dell’organismo umano che si evolverà nello spazio e nel tempo seguendo un preciso orientamento”.[7] La vita di un essere umano inizia dunque dal concepimento.

Nonostante l’evidenza scientifica di ciò, intorno agli anni ’60, è stata compiuta una forzatura ideologica da parte di alcuni ambienti, non volendo più considerare il concepimento come momento di inizio della vita umana. Questo ha portato a conseguenze gravissime.

Una questione di terminologia

Nella seconda metà degli anni ’60, come afferma il dott. Brian Clowes, chi sosteneva l’aborto fece in modo di offuscare la linea di confine tra azione contraccettiva e abortiva[8]. Questo raggiro fu possibile semplicemente cambiando la definizione di concepimento, si passò dal concetto di fertilizzazione, l’unione di spermatozoo e ovulo, a quello di impianto dell’embrione nell’utero.[9] Come spiega il dott. Clowes, accettando «la nuova definizione di “concepimento”, se un dispositivo o un farmaco, come un dispositivo intrauterino o una pillola anticoncezionale, impedisce l’impianto in utero dell’embrione, allora non c’è nessun aborto. Con la nuova definizione, si otterrebbe un aborto solo se un agente chimico o un dispositivo uccidesse il nascituro che è già impiantato nell’endometrio».[10] Ma come abbiamo visto, poiché il processo di sviluppo dell’embrione è già cominciato, l’impianto in utero è solo una tappa successiva a tale processo vitale.

La risposta alla domanda iniziale: la “pillola dei 5 giorni dopo” è davvero solo un contraccettivo?

Abbiamo visto come di fatto la “pillola dei 5 giorni dopo” non venga considerata anche un farmaco abortivo, poiché è stata spostata l’asticella secondo cui si comincia a considerare l’inizio della vita. È una questione di parole… Purtroppo, c’è molta confusione a riguardo, ad esempio anche “l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che la gravidanza ha inizio quando l’ovulo fecondato si impianta nell’utero. Una nuova definizione che cancella di fatto quella vecchia in cui si affermava che la gravidanza aveva inizio al momento della fecondazione”.[11]

Quindi alla domanda: se la “pillola dei 5 giorni dopo” agisca effettivamente solo come un contraccettivo, possiamo ora rispondere un chiaro no!


[1] Enciclopedia di Bioetica e Scienza Giuridica, Vol. III, p. 501.

[2] https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/ginecologia/pillola-dei-5-giorni-dopo-ecco-cose-e-come-funziona consultato il 18 gennaio 2021.

[3] Cfr. Aifa. “Pillola dei 5 giorni”, via la prescrizione medica per le adolescenti https://www.avvenire.it/famiglia-e-vita/pagine/pillola-dei-5-giorni-via-la-prescrizione-medica-per-le-adolescenti consultato il 2 febbraio 2021.

[4] Cfr. Le evidenze della scienza e le conseguenze per l’obiezione. Ecco la verità sulla pillola del giorno dopo  https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/abortiva-o-no-ecco-la-verit-sulla-pillola-del-giorno-dopo- consultato il 2 febbraio 2021.

[5] Enciclopedia di Bioetica e Scienza Giuridica, Vol. III, p. 505.

[6] Cfr. A. Giuli, Inizio della vita umana individuale, Aracne 2005, p. 315.

[7] Ibidem

[8] Cfr. “The Conception Conundrum” di Brian Clowes, https://www.hli.org/resources/the-conception-conundrum/#_ednref4 consultato il 11 novembre 2020.

[9] Cfr. “Obstetrician-gynecologists’ beliefs about when pregnancy begin”  Pubblicato: 9 Novembre 2011 DOI: https://doi.org/10.1016/j.ajog.2011.10.877  https://www.ajog.org/action/showPdf?pii=S0002-9378%2811%2902223-X consultato il 26 gennaio 2021.

[10]The Conception Conundrum” di Brian Clowes, https://www.hli.org/resources/the-conception-conundrum/#_ednref4 consultato il 26 gennaio 2021.

[11]Pillola dei 5 giorni dopo, ecco cos’è e come funziona” https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/ginecologia/pillola-dei-5-giorni-dopo-ecco-cose-e-come-funziona consultato il 18 gennaio 2021.

Facebooktwittermail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.