Parliamo dei progressi in difesa della vita

Di Don Shenan J. Boquet (Fonte: www.hli.org)

 

“Rivendicare il diritto all’aborto, all’infanticidio, all’eutanasia e riconoscerlo legalmente, equivale ad attribuire alla libertà umana un significato perverso e iniquo: quello di un potere assoluto sugli altri e contro gli altri. Ma questa è la morte della vera libertà: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato»” (Gv 8, 34). Papa San Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, 20

 

Centinaia di progetti di legge pro vita

A chiunque vi abbia prestato attenzione, è ormai chiaro che il movimento pro vita stia guadagnando uno slancio vigoroso. Tuttavia, se esistono ancora dei dubbi sul progresso della causa pro vita, basta solo dare un’occhiata all’ultimo comunicato stampa di Planned Parenthood, in razione ai dati appena pubblicati dal Guttmacher Institute, precedente settore di ricerca di Planned Parenthood.

Secondo il Guttmacher Institute, dall’inizio di quest’anno sono stati approvati oltre 250 progetti di legge pro vita in più di 41 stati. Quasi il 50% di questi progetti di legge vieterebbe l’aborto in “alcune o tutte le circostanze”, sostiene l’organizzazione. Infatti, secondo l’analisi di Planned Parenthood, in sette stati, i legislatori hanno avanzato progetti di legge che vieterebbero completamente l’aborto, mentre sei stati hanno preso in considerazione o hanno approvato progetti di legge che vieterebbero l’aborto se o quando la sentenza Roe vs. Wade sarà annullata.

Elizabeth Nash, Senior State Issues Manager presso l’Istituto Guttmacher, ha messo in relazione la sovrabbondanza di progetti di legge pro vita sia con il cambio conservatore nella Corte Suprema, sia con gli sforzi sempre più decisi del movimento pro vita per vietare del tutto l’aborto. “Confortati da una nuova Corte Suprema, attivisti e politici antiabortisti sono partiti in quarta con la loro agenda decennale per respingere l’aborto, attraverso una serie di impedimenti nei riguardi di aborti sempre più estremi e pericolosi”, ha affermato.

La Nash ha, ipocritamente, dichiarato che i progetti di legge pro-vita approvati “sono un esercizio di controllo e di potere sulle persone in gravidanza”. Ma, per il crescente numero di americani che si definiscono pro-vita, questa affermazione è semplicemente assurda. Gli obiettivi del movimento pro-vita non hanno nulla a che fare con il controllo sulle donne incinte; hanno a che fare con la protezione della vita dei bambini non nati, che la scienza e la tecnologia ad ultrasuoni hanno rivelato, oltre ogni ombra di dubbio, essere del tutto vivi e umani proprio come te o me.

Abby Johnson ha lavorato presso Planned Parenthood come direttore della clinica, ma si è dimesso nell'ottobre 2009
Abby Johnson ha lavorato presso Planned Parenthood come direttrice della clinica, ma si è dimessa nell’ottobre 2009.

Organizzazioni di estrema sinistra come Planned Parenthood, che hanno costruito la loro ideologia sulla negazione o l’occultamento deliberato di fondamentali verità scientifiche, sono impegnate nella battaglia per continuare ad essere influenti, ora che quelle verità scientifiche sono così innegabili e accessibili a tutti, grazie sia alla tecnologia sia agli instancabili sforzi del movimento pro-vita.

In effetti, l’assurdità dell’estremismo ideologico dell’Istituto Guttmacher è palese nell’osservazione della Nash sui pro-vita che vorrebbero controllare “le persone incinte”. Uno degli ultimi dogmi del movimento per l’aborto è che possono rimanere incinta anche gli uomini, cioè i cosiddetti “uomini transessuali”, vale a dire, donne biologiche che ora sostengono di essere uomini. Questa affermazione è altrettanto assurda almeno quanto quella per cui il nascituro sarebbe solo un “grumo di cellule” che diventa magicamente una persona umana vivente nel momento in cui la “persona incinta” (cioè la madre) decide che vuole il bambino, o quando il bambino viene alla luce.

Planned Parenthood nel panico

Un’altra notizia immensamente incoraggiante del rapporto dell’Istituto Guttmacher è che sei Stati hanno lasciato aperta solo una struttura per aborti. In altre parole, questi Stati sono sul punto di eliminare gli aborti chirurgici dai loro confini anche senza passare attraverso una legislazione che vieti gli aborti. In realtà, le statistiche mostrano che negli ultimi due decenni il numero di cliniche per aborti in tutto il paese è crollato. Secondo Operation Rescue, nel 2018 il numero totale di cliniche dove si praticano gli aborti, negli Stati Uniti, è sceso a 697. Si tratta di un calo del 79% dal 1991. Il Washington Post riconduce molte di queste chiusure al percorso positivo degli sviluppi a favore della vita nella legislazione.

La massiccia crescita di tale legislazione pro-vita e la chiusura delle cliniche per aborti coincide con una drastica diminuzione del tasso degli aborti negli Stati Uniti. Secondo i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, il tasso degli aborti negli Stati Uniti ha raggiunto il minimo storico nel 2015. Questo si traduce in milioni di vite salvate.

Il presidente di Planned Parenthood, la dottoressa Leana Wen sembra comprensibilmente preoccupata. “Oggi, la realtà in cui viviamo è terrificante per le donne di tutto il paese”, ha affermato. Come è tipico di Planned Parenthood, la Wen ha tentato di collegare subdolamente la diminuzione del numero delle cliniche per aborti con le difficoltà di accedere a servizi come gli esami per il cancro, le malattie veneree e l’HIV. In realtà, i pro-vita hanno confutato gli ultimi proclama di Planned Parenthood in cui sostenevano di offrire le mammografie (anche l’abortista Washington Post ha dovuto ammettere che i pro-vita avevano ragione). Nel frattempo, i dati pubblici di Planned Parenthood mostrano che la maggior parte dei servizi non correlati all’aborto sono in calo da anni, mentre gli aborti continuano ad aumentare.

Tuttavia, la Wen ha perfettamente ragione quando si lamenta del fatto che “l’accesso all’aborto negli stati sta scomparendo”. Ma ben lungi dall’essere una realtà “terrificante” per le donne, questo significa che molte più bambine avranno la possibilità di nascere, piuttosto che essere buttate via nelle fogne delle cliniche abortiste di Planned Parenthood ancor prima di aver avuto la possibilità di inseguire i propri sogni. Così, similmente, molte altre giovani donne avranno l’opportunità di ricercare una vita felice e significativa senza portare il peso della vergogna e del rimorso che così spesso è la conseguenza di aver accettato la deprimente, egoista e omicida visione del mondo di Planned Parenthood.

Fondamentalmente, molti dei progetti di legge approvati in tutto il paese sono le cosiddette “leggi del cuore battente”, che vieterebbero l’aborto dal momento in cui si può rilevare il battito del cuore del bambino. Cerchiamo di essere molto chiari. Ogni aborto dovrebbe essere proibito per legge dal concepimento in poi. Ma queste leggi del cuore battente sono un grande passo nella giusta direzione. Queste proposte di legge non solo impedirebbero la stragrande maggioranza degli aborti, ma sarebbero una sfida diretta alla sentenza Roe vs. Wade. Se trasformate in legge, tali proposte di legge sarebbero inevitabilmente contestate in tribunale, finendo alla fine alla Corte Suprema, che avrebbe l’opportunità di rivedere il celebre caso che ha introdotto l’aborto procurato negli Stati Uniti. Gli attivisti abortisti evidentemente pensano che la sentenza Roe vs. Wade possa essere ribaltata in pochi mesi o pochi anni. Sta a noi, con la grazia di Dio, assicurare che le loro paure siano ben fondate.

È interessante notare che anche molti dei più importanti gruppi liberali che, in passato, non hanno esitato a usare la loro influenza per minacciare i singoli stati se avessero approvato una legislazione opposta all’agenda progressista, hanno rifiutato di opporsi pubblicamente alle leggi del cuore battente introdotte in stati come la Georgia. Penso che la ragione sia ovvia: l’opinione pubblica è tendenzialmente pro-vita. Le corporazioni che hanno minacciato lo Stato della Georgia per aver approvato la legislazione sulla libertà religiosa pochi anni fa, sanno che non possono correre il rischio di associare il loro marchio di fabbrica all’uccisione dei bambini non nati.

Il peggior anno di sempre per il movimento abortista?

gTra le centinaia di proposte di legge pro-vita che sono state approvate, una Corte Suprema più conservatrice, un presidente che sembra determinato a mantenere a qualunque costo le sue promesse pro-vita, e la proiezione di quello che potrebbe essere il film pro-life di maggior successo mai realizzato – Unplanned, la storia dell’ex capo di Planned Parenthood, Abby Johnson – l’industria dell’aborto negli Stati Uniti sembra destinata ad avere quello che potrebbe rivelarsi il peggior anno da quando la Corte Suprema ha approvato per la prima volta Roe vs. Wade.

Detto questo, i pro-vita dovrebbero evitare di dormire sugli allori. Le forze abortiste sono terrorizzate e in risposta stanno mobilitando i loro sostenitori e i legislatori amici per contrattaccare duramente. Come notato da Planned Parenthood nel suo comunicato, le proposte di legge pro vita “hanno innescato la contro risposta dei militanti e dei difensori della salute riproduttiva”. Questo, in parte, spiega la sovrabbondanza di tentativi (alcuni dei quali hanno avuto successo) di approvare leggi contenenti le versioni più estreme dell’aborto legale in stati come quello di New York e della Virginia.

Viviamo in tempi caotici e ci sono molti motivi di preoccupazione per le condizioni e per il futuro della nostra cultura. Tuttavia, se il rispetto per la santità della vita umana è, come Papa Giovanni Paolo II ha affermato così spesso, la base fondamentale per una società sana, allora sembrerebbe che abbiamo una grande ragione sia per la speranza che per la gratitudine: gratitudine perché così tante vite sono già state salvate grazie alla direzione in favore della vita presa dal nostro paese, e speranza che già durante la nostra vita possiamo ancora vedere la fine del regno del terrore che è l’aborto procurato legalizzato.

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L’attrice Ashley Bratcher interpreta Abby Johnson. Durante la realizzazione del film, sua madre le ha rivelato che ha rischiato di essere abortita.
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